Comunica : dai Graffiti agli Emoji




Vita



Le emoticon o faccine vengono sempre più spesso utilizzate per comunicare. Alcuni studiosi collegano questa comunicazione al ritorno del geroglifico, al sistema che utilizzavano i popoli preistorici. Infatti i nostri antenati comunicavano con gesti e immagini. Incidevano sulle pareti delle grotte, figure e simboli per raccontare la loro vita. Così come noi, sempre più spesso sostituiamo le parole con gli “ Emoji ”, ci affidiamo alle faccine per comunicare le emozioni, soprattutto su WhatsApp,
Facebook e altre piattaforme multimediali. Secondi alcuni studiosi, l’utilizzo degli Emoji mostra una parte della personalità di chi li manda ed è anche un modo di presentarsi. Ad esempio chi invia facce sorridenti e felici appare come persona gentile e positiva.
Scott Fahlman fu l’informatico che nel 1982 creò le prime “Emoticon “. Fahlman racconta che l’idea nacque perché doveva trovare un modo semplice e immediato per farsi capire quando parlava di lavoro o quando scherzava, si è fatto ispirare guardando la tastiera del
computer e così i due punti diventarono due occhi, il trattino il naso e la parentesi la bocca. Poi, in seguito in tutto il mondo sono state create un’infinità di faccine, con tantissime espressioni, possiamo decidere il colore
della pelle, il sesso, spaziare tra milioni di immagini di ogni genere, cuori, fiori, animali, sport, oggetti, cibi, immagini animate e molto altro ancora, insomma è diventata anche una moda, che però non potrà sostituire mai la parola e lo
scritto. Su iniziativa dell’Associazione culturale “6idea” e in collaborazione con il Garante regionale dei Diritti della persona, si è svolta dal 13 gennaio al 10 febbraio 2019 presso la Sala “Umberto Veruda” di Palazzo Costanzi, la mostra collettiva internazionale “Comunica: dai graffiti agli Emoji”. La Presidente dell’Ass.ne 6idea nella presentazione dice : « .... ma in realtà cosa ci comunichiamo nel mondo della rete? E questo comunicare frenetico come ha inciso nelle capacità espressive e creative dell’uomo? Una faccina sorridente è equivalente ed impegnativa come dire “ Sono felice perché ti ho incontrato” “ Sono felice
perché è una bella giornata “? ….. La mostra collettiva “Comunica, dai graffiti agli emoticon, emoji” vuole dare corpo espressivo a questi ed ad altri interrogativi, affrontando il tema con un
duplice approccio artistico ed antropologico, uno stimolo di riflessione per gli artisti e per i visitatori. La mostra rientra nella ricerca che l’associazione 6idea sta sviluppando dal 2017 sul tema della comunicazione e dei cambiamenti che hanno portato l’introduzione delle tecnologie dell’informazione nella società umana. Espone in questa collettiva un gruppo di artisti italiani e stranieri, di diverse età ed estrazioni: essi, con i più diversi linguaggi espressivi (pannelli, istallazioni, filmati, fotografia) hanno fatte proprie le suggestioni del tema interpretandolo con la sensibilità d’artista. La mostra vuole essere un’occasione di incontro e interazione con i visitatori e in questa ottica saranno tenute alcune conferenze/tavole rotonde e momenti di coinvolgimento

creativo con il pubblico e i giovani. Infatti, in collaborazione con il Garante regionale dei diritti alla persona è in programma un coinvolgimento degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado che condurranno una ricerca e dei lavori sul tema ». 

In questa collettiva ho partecipato anch’io con due opere, “Vita“ e “Segni Profetici” che narrano di: « Segni che danno vita a sagome di figure umane o altro, che si intrecciano, si deformano, in cammino, in attesa,
Segni Profetici


comunicano e si raccontano attraverso estrosi alfabeti, tracce, linee, icone, totem, segni primitivi magici e misteriosi, che ricordano i graffiti dell’età della pietra. Segni come cicatrici dell’anima, grovigli di parole, frammenti di versi, lettere che insieme si rivelano e si nascondono. Solchi e piegature di tessuti, materiali poveri e di recupero raccontano di ricordi, emozioni, intimità, una narrazione di un’umanità che sopravvive al tempo ».


A Settembre 2019 la mostra " Comunica : dai Graffiti agli Emoji ", si è spostata c/o la Galleria St. Barbare di Idrija (Slovenia).  


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