OLTRE IL GIARDINO - UN GIARDINO GLOBALE - BIENNALE INTERNAZIONALE DI ARCHITETTURA 2010 VENEZIA
Assieme al Gruppo Giovani Pittori
Spilimberghesi, ho partecipato, con l’opera “Il Giardino nella mente”, all' Evento Collaterale "Oltre
il Giardino – Un Giardino Globale".
Progetto inserito nella dodicesima Biennale Internazionale di Architettura di
Venezia 2010, presso ESU Venezia - Palazzo dei Pompieri - Calle larga,
Dorsoduro Venezia.
L'Evento Collaterale "Oltre
il Giardino - Un Giardino Globale"("Beyond the Garden - the Global
Garden") riflette il tema del
Giardino che per secoli ha rappresentato una fonte di ispirazione e di fascino,
è stato l'oggetto di studi culturali, scientifici ed estetici. Il suo
configurarsi come spazio chiuso lo assimila agli spazi più propriamente sacri,
proibiti o segreti e compartecipa della definizione stessa di umanità e
civilizzazione nel senso migliore che potremmo dare a questo termine.
IL GIARDINO GLOBALE NELL’ARTE
La Natura vissuta senza frontiere.
Un viaggio nel tempo, in un verde universo, nel paesaggio
globale. Spazio …tempo. Ieri …oggi. Nelle città eco-sostenibili i tetti e le
facciate dei palazzi appaiono serre rigogliose. Nelle cementificazioni si
avverte il diritto di primogenitura da parte di madre natura. Già …perché prima
che l’uomo abbandonasse le caverne per le più sicure palafitte, per le case in
pietra, per chiudersi nel vetro-cemento post-industriale, la Natura vivente era
un bene alla portata di tutti; appagava ogni bisogno umano e spirituale. Ecco,
allora, riaperta la caccia al nuovo tesoro. Qua e là compaiono le particelle di
verde, all’orizzonte si scorge il nuovo Eden cercato dall’Uomo: un dono reale o
un miraggio da/per Madre Natura.
Realtà e immaginario si confondono nella nuova avventura
umana. Il “giardino” ha fissato i paletti nel divenire dei secoli. Le
lussureggianti praterie hanno impresso le “orme” lasciate dall’uomo, limpidi
segnali di una memoria creativa conservatrice.
Il monde dell’arte ha dispiegato le sue vele; ha aperto le
braccia alla Natura universale e lungo il tragitto storico, le nuove
verdeggianti oasi non sono più un miraggio. La Natura è stata svelata, impregnata
di vitalità culturale e umana. Nell’Arte del “paesaggio”, il suo ri-vissuto ha
consegnato alle generazioni successive le immagini salienti del “giardino
globale”.
Nelle dismesse tratte ferroviarie appaiono nuovi giardini
fioriti, con mille tappeti verdeggianti. Dentro i palazzi i giardini
sottraggono spazio al grigiore del cemento.
Disegni, dipinti, fotografie tracciano il vissuto dei
popoli. La Natura umana e creativa veste il paesaggio.
La Natura è implicita in tutto l’arco dell’esistenza umana
e vegetale. Il suo vissuto traspare dal/nel mondo dell’arte, con annotazioni
realistiche o sollecitazioni poetiche che vanno dai graffiti delle caverne alla
società contemporanea con gli studi e le intriganti interfacce
elettronico-interattive di Rafael Lozano-Hemmer attraverso le quali, su scala
urbana, si vuole richiamare l’attenzione sul giusto rapporto
uomo-città-territorio. Nel tempo e nello spazio il “giardino” risulta ovunque
una fonte di vita. Inconfutabile espressione di Madre Natura, si presenta con
accenti e forme intelligibili nel grande libro dell’arte.
Emidio Di Carlo
Critico d’arte
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