PENSIERI SUI GATTI
Ciro |
Poiché
ognuno di noi ha una sola vita,
perchè non
decidere di passarla con un gatto?
(Robert Stearns)
Ogni vita dovrebbe avere
sette gatti.
(Anonimo)
Un piccolo
gatto trasforma
il ritorno
in una casa vuota
nel ritorno
a casa.
(Pam Brown)
Ciro |
Perché i
gatti diventano i compagni degli umani?
Perché non
hanno niente in comune:
Niente da
invidiarsi,
Niente da
contendersi,
Niente da
dirsi.
Poiché né
gli uni né gli altri s'aspettano qualcosa
Sono sempre
soddisfatti gli uni degli altri.
Il gatto
non cercava niente in particolare
E avrebbe
mangiato comunque il topino.
L'umano non
guardava niente di speciale
E il gatto
gli saltò giusto in grembo.
Niente li
aveva portati a essere insieme;
Niente può
portarli a separarsi.
(Henry Beard)
Un gatto
non vuole che tutto il mondo lo ami,
solo quelli
che lui ha scelto di amare.
(Helen Thompson)
Vivete in un appartamento
in cui siete assenti per molte ore al giorno? Non vi consiglio di accogliere in
casa vostra un cane, e il perchè è presto detto. Quando era ancora un lupo, il
cane viveva in gruppo, e ha conservato un suo certo bisogno di stare insieme,
in parole povere di socializzare. Il cane, lasciato solo in casa, soffre...
Vi prescrivo, nel vostro
caso, di puntare piuttosto all'adozione di un gatto. Difatti, il micio, allo
stato selvatico, è un animale solitario, che, a parte gli incontri sessuali, e
l'allevamento dei piccoli, se ne sta per i fatti suoi, e quindi non soffre di
solitudine. Certo, vi aspetta con impazienza, perchè vi ama, ma non ha la
bruciante necessità di compagnia del cane, che è, per così dire, iscritta nel
suo patrimonio genetico. Tra l'altro il gatto, se ha ben mangiato, e se si trova
in un luogo dove nessun pericolo lo minaccia, il vostro appartamento insomma!,
si fa, delle penichelle interminabili che durano fino a sedici ore al giorno. E
sogna perdutamente, non si sa cosa, ma sogna, forse le foreste delle sue
origini, dove scorrazzava libero, e probabilmente più felice.
L'unico inconveniente è che
se lui dorme a lungo durante il giorno, quando voi siete al lavoro, di notte -
si tratta di un animale da abitudini crepuscolari e notturne - può decidere
che, arzillo e riposato com'è, dovete giocare, oppure vi assedia per ricevere
delle coccole, e così via, sottoponendovi ad una insonnia per eccesso di
affetto. Ebbene, ogni amicizia comporta qualche seccatura, e la si sopporti di
buon grado che ne vale la pena!
(Giorgio Celli -
Etologia di un'amicizia)
Mi era
stato detto che l'addomesticamento con i gatti è molto difficile.
Non è vero.
Il mio mi ha addomesticato in un paio di giorni.
(Bill Dana)
I gatti
riconoscono in maniera infallibile
il momento
della concentrazione totale
e si intromettono
tra essa e te.
(Theophile Gautier)
Ciro |
I gatti
sanno calcolare con matematica precisione
il luogo
esatto nel quale daranno più disturbo
se vi si
siederanno.
(Pam Brown)
I gatti non cessano mai di
stupirmi per la loro intelligenza, e la loro capacità di percepire gli umori
dell'uomo che pensa di essere il loro padrone, e di sicuro non viene
riconosciuto come tale, o che crede di essere il loro amico, e di sicuro viene
ricambiato con uguale amicizia.
(Giorgio Celli -
Etologia di un'amicizia)
I gatti capiscono ogni
singola parola che noi non diciamo.
(Matt Malloy)
L'inconveniente
di dividere il proprio letto con i gatti
è che loro
preferiscono dormire sopra di te,
piuttosto
che accanto a te.
(Pam Brown)
Un gatto ti
permette di dormire sul letto.
Sull'orlo.
(Jenny De Vries)
Non mi
dispiace che il gatto rivendichi un proprio spazio.
A meno che
il suo spazio non sia il centro della mia schiena
alle
quattro del mattino.
(Maynard Good Stoddard)
Il momento per accarezzare
un gatto è quando sta mangiando. E non è certo il momento per accarezzare il
cane. Accarezzare un gatto che dorme va bene. Si stira e fa le fusa nel sonno.
Il can che dorme, meglio non toccarlo.
(William S. Burroughs)
Se ad un
gatto dici "Alleluia", la parola non stimolerà nessun gruppo di nervi
connessi ad altri e quindi il gatto non mostrerà nessun segno di
consapevolezza. Ma se dici "Carne", il gatto correrà da te in un
attimo...
(Samuel Butler)
Una volta
possedevo una gatta che aveva l'abitudine di seguirmi ovunque, tanto che la
cosa era diventata piuttosto imbarazzante e io dovevo pregarla di farmi il
favore personale di non accompagnarmi oltre High Street.
Aspettava
sempre il mio ritorno a casa seduta all'ingresso. Mi faceva sentire come un
uomo sposato, con l'unica eccezione che non mi chiedeva dove fossi stato, senza
peraltro credermi se glielo avessi detto.
(Jerome K. Jerome)
Madame
Théophile non aveva mai visto un pappagallo...
Immobile
come un gatto egizio imbalsamato nelle sue bende guardava l'uccello con un'aria
di profonda meditazione, cercando di riordinare tutte le nozioni di storia
naturale che era stata in grado di raccogliere sui tetti, in giardino oppure
nell'orto. L'ombra dei suoi pensieri attraversò il suo sguardo opalescente in
cui potemmo leggere questo sunto delle sue investigazioni: "Si tratta
senza dubbio di un pollo verde". Il pappagallo seguiva i movimenti del
gatto con un'ansia febbrile...
Madame
Théophile si era impercettibilmente avvicinata. ...
Improvvisamente
inarcò la schiena e con un salto elastico e vigoroso si sollevò sull'asta. Il
pappagallo percependo il pericolo, esclamò subito con una voce roca, solenne e
profonda ... : "Hai fatto colazione, Jacquot?". Questa frase fece
indietreggiare di colpo la gatta, presa da un terrore indicibile. Tutte le sue
idee ornitologiche furono sconvolte. ...
La faccia
della gatta esprimeva chiaramente il seguente pensiero: "Non è un uccello;
è un uomo: sta parlando!". Gettò su di noi uno sguardo interrogativo e non
ritenendosi soddisfatta della nostra risposta andò a nascondersi sotto il
letto, da dove fu impossibile farla uscire per il resto della giornata.
(Théophile Gautier)
[Un gatto]
è l'emblema dell'irrequietezza e della pazienza allo stesso tempo.
Un gatto
irrequieto non resta nello stesso posto più di un filo di seta che viene
sospinto avanti e indietro da un alito di vento.
Un gatto di
guardia resta immobile come la morte al suo posto di osservazione e né la fame,
né la sete possono distrarlo dalla sua meditazione.
(Alexandre Dumas)
Il gattino, stabilisce con
la madre un lungo rapporto, mediante il quale impara da lei, per dir così,
"a stare al mondo". ... Si direbbe, così, che i mici restano segnati
in perpetuo da questa interazione prolungata, e didattica, con la madre, e
soprattutto se sono stati separati da lei precocemente, per tutta la vita non
soltanto si ricordano di mamma, ma nei momenti di più acuta nostalgia, recitano
una specie di commedia dei miraggi, che io ho battezzato "del gatto
mammista".
... Siete, per esempio,
distesi sul letto, decisi a prendere sonno nella maniera più sollecita
possibile. Il vostro gatto si avvicina facendo ron-ron a gola spiegata, si
distende accanto a voi e si mette a succhiare beatamente una piega del vostro
pigiama, mentre con le zampine anteriori, dita divaricate e unghie in fuori, vi
preme con movimento alterno la spalla. Che cosa sta facendo? Semplice, sta
recitando per l'appunto quella commedia di cui sopra: finge, in altre parole,
di prendere il latte, in un momento di vertiginosa regressione all'infanzia più
remota. ... Questa recita può protrarsi anche per una decina di minuti. Dopo di
che, il gatto, che è andato alla ricerca del tempo perduto, sembra svegliarsi
dalla sua fantasticheria onirica, vi fissa come stupito, e se ne va.
Insomma, il gatto è una versione a quattro zampe di Peter Pan.
(Giorgio Celli - Etologia di un'amicizia)
Ciro |
Dopo aver
rimproverato il proprio gatto,
se lo si
guarda negli occhi,
si è
afferrati dal tremendo sospetto
che abbia
capito ogni parola
e che la terra a mente.
(Charlotte Gray)
Nel comportamento del gatto
di casa c'è un mistero, che gli etologi stentano a spiegare, e che, a conti
fatti, non spiegano per niente. Quando la gatta deve partorire, beh, ci
credereste?, ha spesso l'abitudine di chiedere aiuto al padrone. Emette dei
miagolii intermittenti, di tono elevato, e guarda fissamente il suo amico, o la
sua amica a due gambe, come se sollecitasse una rassicurazione e un aiuto in
quel frangente. In particolar modo nelle micie che affrontano il parto per la
prima volta, la paura, per così dire, sembra fare novanta!
Dopo essersi lamentate a
distanza ravvicinata, quando vi sedete la gatta vi salta in braccio, e si mette
a ronfare intensamente, trasformando la richiesta di attenzione e di ausilio
dal miagolio lamentoso alle fusa suonate a perdifiato.
Ricordo una mia gatta di
tanti anni fa, che una bella notte, contrariamente alle sue abitudini, salì sul
letto, mi svegliò ronfando e spingendo la testa contro la mia spalla, e una
decina di minuti dopo mi scodellò il primo di tre gattini quasi sul guanciale,
mentre io continuavo ad accarezzarla. La trasferii in un bel cestino tappezzato
d'ovatta, dove gli altri due micini vennero alla luce, ma la gatta, guardandomi
con occhi supplichevoli, sembrò pregarmi per tutto il tempo di non andare via,
di restare lì, buono buono, a tenerle compagnia. Questo comportamento è da
considerarsi, dal punto dell'etologia della specie, completamente nuovo. In
natura, difatti, le gatte, quando è giunto il momento di metter al mondo i loro
piccoli ... si nascondono in un ricovero possibilmente inespugnabile e
partoriscono in completa solitudine. E allora? Beh, si tratta, probabilmente,
di un adattamento recentissimo delle micie determinato dal nuovo rapporto che
si è instaurato con l'uomo, un rapporto fondato sull'affetto e la reciproca
confidenza. A chi chiedere aiuto se non a un amico!
(Giorgio Celli -
Etologia di un'amicizia)
I gatti sono creature
strane e, come è noto, molto schizzinose. Per loro il posto dove vanno in bagno
è importante quasi quanto il cibo che mangiano. L'atto stesso di evacuare è
un'opera d'arte cinestetica, un balletto con passi e piroette semiprogrammati.
Un gatto soddisfatto entra nella cassetta con decisione, sceglie con cura il
punto giusto, poi, scavata una piccola buca nella sabbia, si gira, vi posiziona
sopra il sedere, e voilà! Le zampe rimangono saldamente piantate nella cassetta
per tutto il tempo necessario a compiere queste abili manovre che richiedono
palesemente grande esperienza e notevole concentrazione. Quando ha finito, il
gatto ispeziona il frutto delle sue fatiche e spesso lo copre con cura. Infine
la bestiola salta fuori dalla cassetta per dedicarsi ad altre attività. Se un
gatto non è soddisfatto della sua cassetta, il discorso cambia. Vi si avvicina
con esitazione e si accovaccia senza tanti preamboli. Se indugia a cercare un
punto pulito nella cassetta, la ricerca è di solito accompagnata da sdegnate
scrollatine di zampe, come se stesse cercando di liberarle da qualche sostanza
orribile che vi si è appiccicata. Quand'è pronto a evacuare, assume
un'espressione sofferta, con le orecchie basse e il corpo teso. Alcuni stanno
in equilibrio precario al limite della cassetta nel tentativo di ridurre al
minimo il contatto con la sabbia e finiscono per sporgere oltre il bordo con
conseguenze vergognose. Una volta finito, questi gatti non indugiano, se ne
vanno subito senza coprire niente.
(Nicholas Dodman)
Ciro |
E dormiva con me. Al
mattino lo trovavo sempre sul letto, vicino alla mia testa. Qualche volta se
aveva fame, mi tirava col muso, ma piano, i capelli: aveva dei dentini
delicati, mi faceva il solletico gentilmente, e io mi svegliavo e scendevo
subito a preparargli il latte.
(Gina Lagorio)
Non è
possibile possedere un gatto.
Nella
migliore delle ipotesi si può essere con loro soci alla pari.
(Sir Harry Swanson)
Maometto, il profeta
dell'Islam, adorava i gatti, ed era stato, da loro, molto bene
"educato". Si racconta, infatti, che un giorno, la sua gattina
preferita si era addormentata sulla manica della sua vestaglia. Maometto però
doveva andarsene, e la gattina continuava a dormire beata. Che fare? Semplice:
un servo di casa tagliò la parte di manica su cui sognava l'animale, e
l'inviato di Allah se ne andò per le sue faccende, con un pezzo di vestaglia in
meno, ma certo felice di non aver turbato il sonno della sua
"padroncina". Meglio addomesticato di così.
(Giorgio Celli - La vita
segreta dei gatti)
Associandosi ad un gatto,
si rischia solo di diventare più ricchi.
(Colette)
Fin da
quando era un micio tutto pelo e ronron, Pete aveva elaborato una filosofia
molto semplice: io dovevo occuparmi della casa, dei viveri e del Tempo, lui
pensava a tutto il resto.
Mi riteneva
in particolar modo responsabile delle condizioni atmosferiche. Gli inverni nel
Connecticut vanno bene per le cartoline natalizie, e durante quell'inverno Pete
provava regolarmente a uscire dalla sua porticina, e regolarmente si rifiutava
di andare fuori a causa della sgradevole cosa bianca che c'era all'esterno.
Allora veniva verso di me, per pregarmi di aprire una porta normale, convinto
che almeno una di esse si aprisse su una bella giornata estiva. Così, tutte le
volte io dovevo fare il giro delle undici porte e aprirle in modo che si
persuadesse che anche fuori di quelle era inverno. A ogni porta il suo
disprezzo per la mia inettitudine aumentava, accresciuto dalla delusione.
Usciva, finalmente, ma stava fuori il tempo necessario a far calare la pressione idraulica nel suo corpo. Quando tornava il ghiaccio rappreso intorno alle zampe risuonava sul pavimento di legno, come se lui calzasse minuscoli zoccoli, e Pete mi lanciava occhiate di fuoco, rifiutandosi di fare le fusa finchè non riusciva a leccare via tutto.
Dopo di ché mi perdonava, fino alla prossima volta. Con tutto questo non rinunciava mai alla sua ricerca di una Porta che si aprisse sull'Estate.
(Robert Heinlein)
Un gatto
arriva sempre quando lo si chiama,
a meno che
non abbia qualcosa di meglio da fare.
(Bill Adler)
Quest'anno avevo deciso di
andarmene in Normandia...Già al solo vedermi fare le valigie, il gattone, che
ha da tempo capito che cosa quella manovra significhi, è diventato di umore
nero: si è messo a fissarmi con gli occhi sbarrati e il respiro un po'
affannoso, lanciando, di quando in quando, un flebile gemito. Con il cuore
indurito dal miraggio di Deauville me ne sono andato, e il suo ultimo miagolio
mi ha inseguito prima sulle scale, poi nella memoria durante tutto il viaggio.
Di quando in quando, dalla
Francia, telefonavo ai suoi custodi, e le notizie, ahimé, non erano di natura
tale da confortarmi. Il gatto restava prostrato nel suo cestino per tutto il
tempo, mangiava poco e tendeva di giorno in giorno a farsi più intrattabile.
...
Cominciai a soffrire
d'insonnia, e una sera, dandomi venti volte del cretino, decisi di ritornare
notevolmente in anticipo sulle mie tre settimane di vacanza. ... il gatto mi ha
accolto tutto "sulle sue". Quando sono entrato in casa mi ha guardato
in tralice e, dissimulando una sovrana indifferenza, con il passo di un re
costretto dalla sorte avversa all'esilio -ma che sia salvo l'onore!- si è
diretto verso il suo cestino e ha finto, proprio così!, ha finto di mettersi a
dormire. Gli ho fatto una carezza, più tardi, ... e lui è rimasto rigido e
muto, come se volesse farmi ben capire che non poteva impedirmi il gesto, ma
che non lo gradiva per nulla....
Per qualche giorno quel
figlio di buona gatta mi ha tenuto il broncio, ma io sapevo che non poteva
durare.
(Giorgio Celli - La Vita Segreta dei
Gatti)
Non appena scrivo le prime
frasi, improvvisamente sento che non sono più solo. Compaiono i quattro gatti
che ho il piacere di avere con me e di cui scrivo spesso. Amano starmi vicino
quando scrivo. A loro non interessa l'argomento, non interessa neppure se, come
ora, sto parlando di loro. Per i miei gatti è questione di principio: amano
guardare quelli che lavorano. E' un modo per gustarsi maggiormente l'ozio.
(Erich Kastner - I miei
gatti tratto da
Impronte di Gatto di Detlef Bluhm)
Ciro |
Il micio
zen sceglie il suo posto e ne prende fermamente possesso.
Il suo
possesso del cuscino del divano è come quello di un antico cipresso le cui
radici affondano in un dirupo sassoso.
Egli orienta i suoi immensi
poteri di concentrazione nel diventare totalmente immobile. Le sue zampe si
piantano nel segreto flusso d'energia che fluisce dal centro della terra.
Ogni tentativo di
distoglierlo dalla sua posizione sarebbe pura follia, perché egli si è
trasformato da piccolo mucchio di pelo in un masso dal peso di molte
tonnellate.
Se qualcun altro desidera
occupare un posto sul divano, a questi converrà bene che si scelga tutt'altro
posto da quello su cui egli sta.
(Henry Beard)
... nelle mattine della
domenica, e delle altre feste comandate, quando avete deciso di poltrire un
poco tra le lenzuola, e state sonnecchiando, ... se è scoccata, per il felino,
l'ora fatale del pasto, non riuscirete mai ad opporvi alle sue pressioni. Il
dannato animale salta sul letto, vi suona il suo sassofono fisiologico
nell'orecchio, vi manopola con le zampe i fianchi, magari facendovi anche
assaporare (ma blandamente!) la punta delle unghie, e alfine miagola, flebile,
come chi implori, ormai senza forze, la fine di un orribile, e prolungato
digiuno. Insomma, dovete alzarvi, e dirigervi verso il frigorifero, mentre lui
vi segue, la coda eretta, strusciandosi contro i vostri polpacci, a rischio di
farvi incespicare. Dopo siete ritornati a letto, ma l'incantesimo è rotto, i
pensieri di sempre vi hanno ripreso in loro balia. Forse, vi dite, ha già
smesso di mangiare. Lo chiamate, per giocare, una, due, tre volte. Niente da
fare: l'eminenza grigia della vostra vita è sazia, e se ne sta acciambellata
sul divano del salotto.
Adesso è lui che desidera
dormire: al contrario di voi, ci riuscirà.
(Giorgio Celli - La Vita Segreta dei
Gatti)
Se costretto, un gatto
spaventato può attaccare, graffiare o mordere l'avversario anche se in origine
non era sua intenzione fargli male. In questo caso i graffi sono più frequenti
dei morsi, come può testimoniare ogni veterinario che abbia visitato un gatto
senza indossare un paio di guanti pesanti. I morsi sono più caratteristici di
un gatto socievole e sicuro di sé che intende lasciare il proprio segno nel
mondo.
(Nicholas Dodman)
Il gatto più grasso che
abbia mai visto apparteneva a zia Marsha, la zia di mia moglie. Era così enorme
che non ci voleva un genio per capire che doveva avere qualche problema. Pesava
circa undici chili e dormiva sulla schiena, dando l'impressione di essere una
medusa arenata sulla spiaggia. Bonker, così si chiamava il povero gatto, non
riusciva quasi a muoversi. L'unica indicazione che quell'oggetto disteso non
identificato era un gatto si aveva quando, a un'attenta ispezione della massa,
si notava il respiro lento e ritmico e il fremito delle palpebre al rumore del
frigorifero che si apriva.
(Nicholas Dodman)
Anche i gatti in sovrappeso
conoscono la regola principale: quando si è grassi bisogna assumere pose da
magri.
(John Weitz)
Ciro |
Cominciando a sperimentare
un senso di solitudine e insicurezza, il gatto [anziano] ha capito che
l'affetto di un essere umano può risolvere parecchi problemi e, se il padrone è
al suo fianco, può demandare a lui, almeno per un po', le decisioni più
importanti.
...
l'astuto gatto, con stratagemmi pavloviani e la maestria di un addestratore di
cani, riesce a ottenere dai suoi padroni tutto ciò che vuole. Ha capito che
basta un commovente miagolio per farli accorrere a ogni ora del giorno (e,
soprattutto, della notte), pronti a colmarlo di affetto e attenzioni. Perciò,
ogni volta che si sentirà un po' insicuro, o nel pieno di un dilemma
esistenziale - del tipo: "E' meglio che mi metta vicino al
calorifero o che mi spaparanzi al sole?" - miagolerà in quel modo, perchè
sa che i padroni accorreranno e sapranno trovare la soluzione migliore,
preparandogli la più confortevole delle cucce o, meglio ancora, prendendolo
teneramente in braccio per poi sistemarlo nel suo posticino preferito.
La
vecchiaia può avere anche dei vantaggi, specialmente se si impara a miagolare
quando e, come si deve...
... I vantaggi dell'avere
un gatto anziano sono molti: in generale sembra più tranquillo, equilibrato e
sereno di quanto non fosse da giovane; sa quando esserci e quando è meglio
defilarsi; e sa adattarsi ai ritmi di casa. Spesso i mici vecchi sono più
espansivi, perchè sono riusciti a stabilire con il padrone un rapporto di mutua
e profonda comprensione, in cui i bisogni e i codici segreti dell'altro vengono
capiti al volo. Un delicato colpetto con la zampa significa che c'è urgente
bisogno di un abbraccio, un forte miagolio ci fa notare che la ciotola è vuota,
e il sedersi di fronte alla porta è segno che si ha voglia di uscire...
... Per citare le parole di
una donna che ha contribuito alla nostra ricerca: "Uno dei vantaggi
dell'avere un gatto anziano è il tipo di rapporto che si riesce a costruire nel
corso degli anni... in fondo, per addestrare bene un essere umano, ci vuole
tempo".
(Claire Bessant)
ciao, ti copio uno dei tuoi "scritti" sui gatti, quello di quando vanno ad evaquare, il bello è che il mio, dopo averla fatta, contento, raspava sulla parete vicina!
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