" LA CITTA' DELL'UOMO " - BIENNALE INTERNAZIONALE DI ARCHITETTURA VENEZIA 2008
Spilimbergo il Castello |
Assieme al Gruppo Giovani Pittori Spilimberghesi, ho partecipato all'Evento Collaterale "La Città dell'Uomo", progetto inserito nell'undicesima Biennale Internazionale di Architettura di Venezia 2008.
Con l'opera "Spilimbergo il Castello", intervenendo su vecchia cartolina del Castello, ho realizzato, con materiali di recupero terre, corde, vecchie stoffe, tessere per mosaico e collage, un nuovo "scenario" del Castrum de Spengenberg.
Riporto un'estratto del Comunicato Stampa della Direzione Artistica della Mostra “ La Città dell’Uomo “ ........
.......... “La Città dell’Uomo” – Verso una città eco-sostenibile : a misura d’uomo.
Una riflessione storico-artistica sul rapporto uomo/territorio/habitat e memoria promosso dal Gruppo Giovani Pittori Spilimberghesi è tra gli Eventi Collaterali dell’11° Mostra Internazionale di Architettura La Biennale di Venezia 2008 e si terrà presso il Centro Polivalente “ A.Narducci “ di palazzo dei Pompieri a Venezia dal 16 settembre al 23 novembre 2008.
Sulle orme di un pensiero urbanistico che concili Ecologia e Architettura, richiamandosi alle idee di Paolo Soleri come da lui sviluppate nel suo Arcology : The City in the Image of Man, questo percorso- indagine vuole essere il frutto ponderato di un dialogo fra l’uomo ed il suo ambiente.
Schifano |
La questione del progresso tecnologico-scientifico e dello sviluppo urbanistico ci rimanda infatti al problema fondamentale di come la vita possa oggi ed in un futuro prossimo continuare a crescere in termini coerenti con il proprio passato e armoniosi con il proprio presente.
Carol Rama |
Questa nostra riflessione si scandirà pertanto in tre momenti :
- l’Uomo ed il suo territorio (l’uomo e la natura)
- l’Uomo e la sua realtà domestico-cittadina (l’uomo nella sua attualità e immanenza)
- l’Uomo e la sua memoria (l’uomo e la storia)
L’UOMO E IL TERRITORIO
Un esempio unico “eccellente” di rapporto artista-territorio è quello offertoci da due artisti : Christo e Jeanne Claude, la loro land-art, ed il dialogo con il paesaggio urbano che essi intrattengono da circa 40 anni. Dalla loro produzione artistica sarà esposto un lavoro
Federico Fellini |
dedicato all’imballaggio del Reichstag di Berlino. L’imballaggio del Reichstag di Berlino nel 1995, progetto che ha richiesto oltre 25 anni di preparazione e per il quale sono stati impiegati più di 100 mila metri quadrati di tessuto, trasforma l’edificio in una nuova architettura, surreale, onirica, bizzarra, inquietante, metamorfica, comica – a seconda dei punti di vista – oltre che urbanistica in senso stretto.
Celiberti |
L’UOMO E LA SUA REALTA’ DOMESTICO-CITTADINA
“Gli artisti a dialogo col territorio“
Spilimbergo, cittadina friulana già importante crocevia comunicativo tra Alpi, mare e pianura, depositaria d’antiche culture, cittadina preziosa conosciuta per essere la “terra del mosaico“ oggi si riscopre oggetto e “pretesto” artistico per un dialogo ed un approfondimento importanti nel rapporto uomo-territorio e la sua storia : l’uomo-artista, con la sua attenzione e sensibilità, ricopre un ruolo importante nel coltivare e perpetuare la cultura della territorialità.
Artisti “storici” e nomi più
Cascella |
contemporanei, tutti hanno per questo progetto voluto dialogare con la città friulana ed il suo territorio in un fecondo passaggio di toni, media, suggestioni.
Sono state esposte le opere degli architetti: Enzo Mari, Marcello D’Olivo, Ugo La Pietra, Alessandro Mendini, Massimiliano Fuksas, Ettore Sottsass , e degli artisti Getulio Alviani,
Enzo Mari |
Michelangelo Antonioni, Floriano Bodini, Tommaso Cascella, Giorgio Celiberti, Christo, Piero Dorazio, Federico Fellini, Anton Zoran Music, Fabrizio Plessi, Carol Rama, Mario Schifano, Walter Valentini, Tono Zancanaro.
Inoltre hanno partecipato all’esposizione gli artisti spilimberghesi e non : Cesare Serafino, Antonella Ongaro, Pietro Ronzat, Borghesan Giuliano, Borghesan Gianni Cesare, Milena Bellomo, Emidio Di Carlo, con le fotografie di Battellini Vittorio e gli interventi architettonici di Fiorenzo Brindelli e Renzo Tommasini.
“Il Paesaggio della memoria“
Venezia |
Poiché la velocità delle attuali trasformazioni si coniuga con un crescente oblio collettivo, per resistere ad una tale “erosione dei ricordi” si rendono necessari valori forti, permanenti – che sappiano resistere nella coscienza – oltre che nel paesaggio – degli uomini di oggi e di domani. Opere come la Risiera di San Sabba a Trieste, recuperata e convertita dall’architetto Romano Boico a museo-monumento delle stragi e persecuzioni naziste perpetrate in Friuli Venezia Giulia, i cui spazi sono stati dichiarati monumento nazionale, e sono ora divenuti veri e propri luoghi della memoria. La peculiarità di questo edificio-lager sta poi nel fatto di essere perfettamente inserito nel tessuto urbano. La creazione di questo Monumento ha reso di fatto possibile concretamente il confronto e la presa di coscienza cittadina di una realtà storica tragica e criminosa perpetratasi nel cuore stesso della civiltà urbana; va riconosciuta inoltre al linguaggio architettonico adoperato da Boico una forte valenza simbolica: il monumento stesso con la propria ineludibile presenza si fa qui testimone di una tragedia. Del lavoro di Boico sono state esposte delle fotografie degli interventi realizzati.
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