IL GIARDINO DI BABUK
A Napoli, vicino alla trafficata via Foria, in una stretta strada via Giuseppe
Piazzi, si trova questo incantevole luogo di pace, il
giardino di Babuk.
E’ il giardino di un grande palazzo storico, un’oasi ricca di misteri, esoterismo e di gatti.
E’ il giardino di un grande palazzo storico, un’oasi ricca di misteri, esoterismo e di gatti.
La storia racconta che il palazzo e giardino erano di proprietà dei Caracciolo del Sole. Alcuni anni fa l’intero complesso, che versava in stato di abbandono, venne acquistato dal Prof. Gennaro Oliviero, che accoglie i visitatori e fa da guida alla scoperta del giardino e dell’Ipogeo.
Il giardino prende il nome da Babuk, gatto del Prof. Oliviero, giurista ed esperto di Marcel Proust e appassionato gattofilo. E’ stato soprattutto l'amore per i felini, da sempre presenti nel complesso, che ha spinto il professor Oliviero ad acquistare il palazzo. Grazie alla sua passione, il giardino è stato ripulito ed è diventato un luogo incantato.
Ricco di gatti che si aggirano tranquilli, di vegetazione, con piante di limoni, banani, alberi di arancio, fiori, fontane, affreschi e al centro un antichissimo faggio.
Si racconta che sotto al faggio furono seppelliti i corpi
dei neonati delle monache del vicino Convento dei Saponari, rimaste incinte
causa la violenza subita per opera di soldati francesi nel 1799.
Ma sotto al giardino, si nasconde un affascinante tesoro, vi si accede
attraverso un cancello e appena entrati, si ha la sensazione di scendere verso
gli inferi, un accedere nell’ arcano del mistero, una lunga scala di tufo
dissestata e stretta porta ad una grande cavità naturale tufacea, l’Ipogeo.
Un luogo antico e avvolto nel mistero e molto profondo.
Composto da diverse caverne, da cunicoli ancora oggi inesplorati, sulle cui
pareti ci sono incisioni di croci, nicchie, simboli esoterici, muffe e umidità
danno vita a colate naturali che sembrano tele artistiche.
Si vedono inoltre, piccoli fori scavati nel tufo che venivano utilizzati
dai pozzari come scale.
Infatti un tempo, questa grande cavità veniva usata come cisterna di
acqua. Verso la fine del 1800, a causa del colera a Napoli, vennero dismesse
tutte le cisterne.
Durante la seconda guerra mondiale l’Ipogeo venne utilizzato come rifugio antiaereo dagli abitanti della zona, ancora oggi vi si trovano oggetti di quei momenti di vita.
Dopo la guerra fu trasformato in una discarica, ripulito in seguito dal
Prof. Oliviero.
E’ stata una visita di grande atmosfera, in un luogo che non ci si aspetta
in pieno centro della città, emozionante e mistica, che rimanda alle memorie e ai misteri del passato.
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